Bettona

Bettona

La città ha origini Etrusche, l’unica sulla sponda orientale del Tevere.
Nel periodo in cui l’Umbria cadde sotto il controllo romano, Bettona venne eletta municipio (Vettona) ed entrò a far parte delle colonie Clusturmina e Lemonia. Nella guerra tra Augusto e Marcantonio, la città si schierò al fianco di quest’ultimo, riportando una grave sconfitta. Con l’avvento del Cristianesimo, Bettona, situata lungo la via Amerina, una delle più importanti vie di comunicazione verso il Nord, venne presto evangelizzata dal pastore S. Crispolto. Durante le invasioni barbariche anche per Bettona cominciò una rapida decadenza. Passò sotto il dominio bizantino ed in seguito al Ducato di Spoleto.

Libero comune fin dal XII secolo, si sottomise prima ad Assisi. Nel 1352 in seguito alla conquista da parte di Perugia, la città (eccezion fatta per le chiese) venne arsa e demolita, 157 notabili del luogo vennero condotti prigionieri a Perugia e con essi il corpo di S. Crispolto. Nel 1367 il cardinale Egidio Albornoz ordinò che la città venisse ricostruita in una cerchia di mura più ristretta della precedente, ma ben più fortificata. Nel 1371 Bettona riebbe il corpo del suo Santo protettore e martire. Bettona passò sotto la Signoria dei Trinci di Foligno, dal 1389 al 1425, anno in cui fu concessa dal Papa ai Baglioni di Perugia. Dal 1648 Bettona tornò ad essere un possedimento dello Stato Pontificio e vi restò fino all’unificazione nazionale.
Tra i monumenti storici è di rilevante interesse la cinta muraria medievale, che incorpora porzioni di mura etrusche. Nella Pinacoteca Comunale nel Palazzetto del Podestà (1371) sono conservati due dipinti di Pietro Perugino, la Madonna della Pietà e Sant’Antonio di Padova e devoto (1512-13).
La chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore (XIII secolo), situata nel centro storico, è la principale chiesa di Bettona. La cappella gotica, dedicata a Santa Rita, è l’unica parte restante dell’antica chiesa Romana. All’interno, sono conservati un confalone del Perugino e uno stendardo di Niccolò Alunno descrivente Crocifissione e Pietà. L’Oratorio di Sant’Andrea, ospita splendidi affreschi della scuola di Giotto, datati 1394, che rappresentano la Passione di Cristo.
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